Sebbene la maggior parte degli infortuni guarisca bene con un appropriato trattamento riabilitativo e fisioterapico, alcune lesioni persistono ben al di là dei tempi previsti di guarigione dei tessuti. In queste situazioni, un infortunio che dovrebbe guarire in tempi relativamente brevi, può trasformarsi in un danno cronico che dura molti mesi o in alcuni casi anni.
Il dolore cronico è duraturo, spesso determinato dal persistere dello stimolo dannoso e/o da fenomeni di automantenimento, che mantengono la stimolazione nocicettiva anche quanto la causa iniziale si è limitata. Si accompagna ad una importante componente emozionale e psicorelazionale e limita la performance fisica e sociale del paziente. In questo articolo e nei prossimi, esploriamo alcuni dei motivi più comuni per cui le lesioni non migliorano come dovrebbero e le strategie per superare questi ostacoli.
Segni di miglioramento
Come regola generale, la maggior parte delle condizioni muscolo-scheletriche che si vedono in uno studio di Fisioterapia dovrebbe mostrare segni di miglioramento entro un periodo di tempo relativamente breve dall’inizio di un trattamento appropriato. La maggior parte delle condizioni dovrebbe anche continuare a migliorare nel tempo consentendo, pertanto, un graduale ritorno all’attività. I segnali di miglioramento possono includere:
- Riduzione della gravità, frequenza o durata del dolore
- Riduzione dei sintomi e segni (come gonfiore, intorpidimento, sensazioni di bruciore, di spilli o aghi ecc.)
- Aumento dei periodi di tempo in assenza di dolore
- Riduzione del ricorso a farmaci antidolorifici
- Miglioramento della gamma di movimento, forza, flessibilità, coordinazione, equilibrio e forma fisica
- Migliore tolleranza delle attività (ad es. puoi fare di più senza aumentare i sintomi)
- Miglioramento della qualità del movimento (ad esempio un modello di camminata “normalizzato”)
- Miglioramento della qualità del sonno
- Capacità di tornare al lavoro, allo sport, alle attività ricreative o quotidiane senza aumentare i sintomi.
Per le lesioni che sono sulla “strada giusta”, sarà possibile notare evidenti segni di miglioramento della sintomatologia e della funzione. Tuttavia, a volte, il miglioramento può essere più graduale e potrebbe non essere rilevabile da un giorno all’altro. In queste situazioni, il confronto su periodi di tempo più lunghi (ad esempio da una settimana o due settimane a quella successiva) può richiedere una misurazione più accurata per notare cambiamenti significativi.
Non migliori?
Se la tua condizione (o lesione cronica) non migliora e si trova in uno stato di stallo, peggioramento o fluttuazione (con conseguente mancanza di progressi), la causa potrebbe essere imputabile ad uno dei seguenti motivi:
- Periodo di riposo o di recupero inadeguati
- Ritorno alle attività pre-lesione troppo velocemente
- Perpetuazione del ciclo infiammatorio
- Riposo eccessivo
- Stato mentale e gestione psicologica inappropriati
- Diagnosi imprecisa
- Inosservanza della riabilitazione
- Necessità di altro tipo di intervento
- Cattivo stile di vita
- Trattamento inappropriato
I motivi sopra riportati e le strategie per superare questi ostacoli, saranno spiegati più nel dettaglio nei prossimi post.
IN CONCLUSIONE
Il trattamento di un infortunio non è un processo semplice ed i tempi di recupero devono essere gestiti attraverso l’aiuto competente di un professionista sanitario.
Pertanto rivolgiti al tuo medico e al tuo fisioterapista per far si che venga valutato il problema e qualsiasi fattore che contribuisca ad affrontarlo il prima possibile. Il tuo medico ed il tuo fisioterapista possono anche consigliarti di vedere altri professionisti della salute per garantire un risultato ottimale. “Sbarazzarsi” del dolore e della sofferenza prima che diventino significativamente problematici è sicuramente un aspetto chiave nella gestione ottimale degli infortuni e nella prevenzione delle lesioni croniche.
Bibliografia e sitografia
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- Hainline B (2017); Pain in elite athletes-neurophysiological, biomechanical and psychosocial considerations: a narrative review.Br J Sports Med. 2017 Sep;51(17):1259-1264. doi: 10.1136/bjsports-2017-097890.
- https://www.physioadvisor.com.au/
